Sardine, Giulia Trappoloni al Corriere della Sera. Dall’invito di Nicola Zingaretti a quello del premier Giuseppe Conte, un Movimento al bivio.
Tornano a farsi sentire le Sardine e lo fanno con la voce di Giulia Trappoloni, intervenuta ai microfoni de il Corriere della Sera.
Sardine, Giulia Trappoloni al Corriere della Sera
Ai vertici del movimento che hanno animato le piazze italiane, Giulia Trappoloni ha parlato del futuro delle Sardine e dei progetti più o meno politici di un gruppo che deve ancora delimitare il proprio perimetro ideologico e politico.
Nella prima parte della sua intervista la Trappoloni ha parlato della prossima manifestazione delle Sardine, che vogliono tornare a lasciare il segno in Emilia Romagna nella speranza di indirizzare i voti degli ultimi incerti, incanalando i consensi verso il Partito democratico. Un partito di riferimento, almeno per le regionali, serve per non disperdere i voti, uno scenario che consegnerebbe comunque la vittoria alla Lega e alla coalizione di Centrodestra.
“Le aspettative sono altissime. È chiaro che ci piacerebbe andare oltre quei numeri. Alziamo l’asticella non per ego personale ma per dimostrare che c’è ancora tanta gente che ha voglia di andare in piazza. Ci siamo mossi per bloccare Salvini e questo significa indirettamente sostenere il governatore uscente, che apprezziamo per il lavoro che ha fatto. Ma volevamo soprattutto dimostrare che la partita non era già chiusa. Non volevamo che l’Emilia-Romagna finisse a Salvini senza che ci fosse battaglia“.
I motivi della ‘lotta a Salvini’
La Sardina-Giulia ha poi parlato dei motivi che hanno spinto i capi del movimento a indire una mobilitazione contro Matteo Salvini, osteggiato per la sua politica che sarebbe troppo spostata a destra.
“La diffidenza verso gli immigrati, la poca umanità verso chi lascia il proprio Paese per cercare un futuro”.
Le Sardine e la politica, Giulia Trappoloni: “Dobbiamo ragionare sulla proposta di Zingaretti. Se Conte ci invita andiamo volentieri a Palazzo Chigi”
Come affermato da Santori, l’invito di Nicola Zingaretti alle Sardine ha suscitato riflessioni all’interno del movimento. Il segretario del Partito democratico è uscito allo scoperto facendo sapere che vorrebbe le Sardine nel nuovo partito che vedrà la luce dopo le regionali.
“Ci dobbiamo ragionare. A marzo ci riuniremo in un’assemblea, non chiamatelo congresso, e vedremo cosa fare in futuro”.
Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva fatto sapere di essere interessato a incontrare i padri fondatori delle Sardine, che hanno manifestato interesse per l’invito del premier: “Se ci invita a Palazzo Chigi ci andiamo volentieri“.
L’unica certezza, ad oggi, è che il movimento delle Sardine non diventerà mai un partito: “Non saremo mai un partito. Siamo un ponte fra la società civile e la politica“.